La sentenza di Cassazione 3052, emanata a gennaio, confuta le conclusioni del giudice monocratico, che aveva ritenuto il condono tombale introdotto dalla Finanziaria del 2003 applicabile anche al caso di falsa documentazione fiscale, come per la dichiarazione fraudolenta. Le due fattispecie penali hanno, invece, caratteristiche differenti. Ad esempio, nel caso dell’emissione di false fatture o documenti per consentire ad altri di evadere il Fisco, non viene maturato un debito fiscale da condonare; viceversa, la dichiarazione fraudolenta, infedele, omessa o l’occultamento o distribuzione di documenti contabili sono reati che l’autore commette per evadere le tasse cui è obbligato per essere soggetto passivo di imposta. Perciò, tali ultime tipologie di illecito rientrano tra quelle coperte dal condono tributario. E se è vero che anche chi distrugge o nasconde documenti contabili può avere il fine di consentire ad altri di evadere il Fisco, questo caso, nella lettura che ne dà la Corte in sentenza 3052, deve essere sempre considerato escluso dalla sanatoria fiscale.
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