Fallimenti, rischio ingorgo nei tribunali

Pubblicato il 17 luglio 2006

Nelle settimane che verranno si concluderà (da sedici mesi sono già operative le correzioni alla revocatoria e al concordato preventivo) la rivoluzione compiuta dalle nuove procedure fallimentari. La gestione del fallimento passa, quindi, al curatore e al comitato dei creditori secondo una logica privatistica che assegna al giudice il controllo legale. Inoltre, la scoperta precoce del dissesto non conduce più ad intenti punitivi ma, attraverso lo snellimento dei concordati - preventivo e fallimentare - risponde allo scopo d’un’uscita condivisa dalla crisi aziendale.

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