Falcidiabilità Iva studio Cndcec

Pubblicato il 16 luglio 2016

Il Cndcec ha reso disponibile lo studio: “L’(In)falcidiabilità del credito IVA”, documento che tratta il tema della falcidiabilità Iva alla luce della sentenza del 7 aprile 2016, causa C-546/14, della Corte di Giustizia europea.

La Corte ha affermato, in sintesi, che la direttiva Iva (Ue) non è ostativa ad ammettere che l’imprenditore possa presentare domanda per l’ammissione al concordato preventivo liquidatorio connotata dalla proposta di pagare solo parzialmente un debito Iva se un professionista indipendente abbia attestato, in forza di specifiche disposizioni della disciplina di riferimento, che il credito non riceverebbe trattamento migliore in sede fallimentare.

Nello specifico, la questione attinente al trattamento del credito Iva è risolta dalla Corte con la considerazione dell’art. 182 – ter L.F. e non solo dell’art. 160, comma secondo, L.F.: l'antinomia tra le disposizioni deve essere risolta con la prevalenza di quella eccezionale (contenuta nell’art. 182 – ter L.F.) su quella generale (di cui all’art. 160, secondo comma, L.F.).

Il documento del Cndcec

Alla luce della pronuncia, si aprono nuovi e importanti scenari per i professionisti e gli interpreti se, al di fuori dei casi riconducibili alla transazione fiscale di cui all’art. 182 – ter L.F., il debitore depositi domanda di ammissione a concordato preventivo proponendo la parziale soddisfazione del credito IVA secondo le prescrizioni di cui all’art. 160, comma secondo, L.F.

E le crisi da sovraindebitamento?

Restano aperte le problematiche relative all’ambito applicativo dell’indirizzo giurisprudenziale della Corte di Giustizia, nel quale non sembrerebbero ricadere, ad esempio, le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento.

Nelle more di chiarimenti, anche in sede legislativa, sugli aspetti e sulle tematiche in argomento, con lo studio “L’(In)falcidiabilità del credito IVA”, si rende noto un saggio del Presidente della seconda sezione civile – ufficio fallimenti – del Tribunale di Benevento, Michele Monteleone, e importanti proposte in materia fiscale presentate dal Consiglio Nazionale in occasione del più ampio contributo fornito in questi mesi allo studio e alla rielaborazione della legge fallimentare nell’ottica di una riforma organica della disciplina dell’insolvenza e della crisi di impresa.

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