Secondo il Giudice di pace di Grosseto, può commettere un'ingiuria chi si rivolge nei confronti di un cittadino originario di un Paese fuori della Ue dandogli dell'”extracomunitario”. In particolare, il giudice onorario, in considerazione dell'accezione negativa che negli ultimi tempi ha assunto tale aggettivo, diventato sinonimo di clandestino o di persona disagiata, ha condannato un impiegato della Asl di Grosseto che, in una discussione con un cittadino italiano di origini eritree, si era rivolto al suo interlocutore definendolo “extracomunitario”.
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