Durante un convegno sulla riforma fiscale, organizzato a Roma dalla Scuola di polizia tributaria della Guardia di Finanza, sono emerse le indicazioni sui controlli antievasione nell'ottica del rafforzamento della compliance.
Da parte dell'Agenzia delle Entrate si promettono comunicazioni di anomalie in tempo reale, puntando sull’adempimento già in fase di dichiarazione.
Viene dal viceministro all’Economia, Luigi Casero, l'ammissione: “il nostro sistema fiscale è complicatissimo, soprattutto non offre certezze e questo contribuisce a far registrare in Italia l’evasione più alta rispetto ad altri Paesi europei … Fare norme certe e semplici fa sì che chi non paga le tasse non stia più nella zona grigia dell’evasione o dell’elusione ma piuttosto in quella nera”.
Anche Rossella Orlandi, direttrice delle Entrate, commenta che “ci sono norme, retaggio del passato, che devono essere profondamente trasformate”, allo scopo di rendere il fisco più semplice e diretto ma anche i controlli più efficaci.
La Guardia di Finanza suggerisce una risposta unitaria dell’Amministrazione finanziaria all’evasione, alla corruzione e al riciclaggio.
Tuttavia, per la GdF si deve assicurare una maggiore certezza e trasparenza ai rapporti tra amministrazione e cittadini, in una logica sistemica di prevenzione degli illeciti fiscali, predisponendo un modello di tax compliance più moderno, in un contesto in cui si inseriscono nuovi o più evoluti strumenti di dialogo e composizione dei conflitti.
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