Mentre per il ministero della Giustizia, a cui compete l'organizzazione logistica dell'esame di magistratura, le presunte irregolarità del concorso di Milano devono essere spiegate dalla commissione nominata dal Csm, la sola responsabile di tutto quanto accade durante lo svolgimento delle prove, il Csm, da parte sua, dopo aver acquisito il resoconto del presidente della commissione d'esame, Maurizio Fumo, esaminandolo in una riunione straordinaria, precisa di non avere competenza diretta sulle procedure di svolgimento del concorso. L'organo di autogoverno dei giudici ha comunque attivato un'inchiesta: per lunedì 1° dicembre, la Nona commissione ha convocato tutti i 29 componenti della commissione esaminatrice e valuterà ulteriori iniziative da assumere prima di presentare una relazione al plenum del Consiglio.
Il Guardasigilli, intanto, annuncia la linea dura nei confronti delle anomalie riferite dai candidati, precisando come quanto accaduto sia “gravissimo e inaccettabile e non si dovrà ripetere mai più”. Il ministro si fa carico di una proposta di legge che preveda, nei confronti del candidato sorpreso ad imbrogliare, non solo l'espulsione ma anche l'esclusione dai futuri concorsi di magistratura. Alfano annuncia anche il licenziamento immediato per i commissari d'esame “collusi o compiacenti”.
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