Piovono critiche sulla circolare 3/E del 22 gennaio che ha operato la stretta sulla tassazione delle intestazioni fiduciarie e dei trust. Assofiduciaria, Assoholding e Assotrusts sottolineano come il regime tributario definito nel documento di prassi abbia passato il limite. Se l’obiettivo dell’Agenzia è sottoporre ad imposta di donazione come reintrodotta dal 29 novembre 2006, le costituzioni di “vincoli di destinazione” che comportino il trasferimento della proprietà dei beni tra queste, essa finisce per includere precisamente il negozio di cui si avvalgono le società fiduciarie. Con la loro reazione, a voce di Victor Uckmar, presidente di Assofiduciaria. Che afferma: “ Peccato che nel nostro sistema le società fiduciarie assumono in amministrazione i beni dei fiducianti in forza di mandati e non si producono mai effetti traslativi della proprietà nei rapporti fra le stesse e i propri fiducianti. Anzi, lo strumento giuridico del mandato è scelto da chi si affida a una società fiduciaria esattamente per evitare tali effetti traslativi”.
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