Il decreto Semplificazioni è al centro di polemiche. Scendono dal carro delle ipotesi due misure contestate.
Dopo il vertice di maggioranza la decisione di stralciare dalla bozza del decreto sia la previsione dei condoni edilizi che la norma sulle procedure per le assunzioni nella Pubblica Amministrazione (sul Mibact e gli incarichi dirigenziali a termine a chiamata diretta).
Confermata la strada del “metodo Genova” per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse nazionale, che vedranno snellite le procedure con l’arma dei Dpcm e con la nomina di un commissario a cui saranno attribuiti poteri straordinari.
Emerge dalla bozza che circola in questi giorni la possibilità che il decreto Semplificazioni possa agevolare istanze, dichiarazioni e autocertificazioni con l’utilizzo dell’AppIO, l’App dei servizi pubblici.
Inoltre, con la verifica dell’identità digitale attraverso Spid e carta di identità elettronica cadrà la necessità di esibizione o trasmissione di copia del documento di identità.
Il provvedimento in gestazione prevede di stabilire tempi certi per la conclusione dei procedimenti amministrativi. E per questo si rendere effettivo il provvedimento ovvero l’atto di assenso comunque denominato, acquisito “per silentium”.
Le semplificazioni entreranno anche nell’ambito appalti. È previsto un anno di regime straordinario, fino al 31 luglio 2021: non ci saranno gare per gli affidamenti delle piccole e medie opere, dunque sotto i 5 milioni; stessa cosa per opere grandi considerate urgenti da Dpcm.
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