I rappresentanti delle Professioni Ordinistiche Italiane hanno incontrato ieri, in video conferenza, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo ed il Direttore Generale per le politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro, Concetta Ferrari.
Tema centrale le novità per i liberi professionisti contenute nel c.d. “Decreto Maggio”.
La categoria soffre la crisi epidemiologica da Coronavirus ed ha bisogno del supporto statale con interventi mirati.
Nel comunicato stampa del 5 maggio 2020 derivato dall’incontro - organizzato dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e dalla Rete Professioni Tecniche (RPT) - gli iscritti ad Ordini e Collegi professionali hanno chiesto che nei prossimi interventi del Governo venga garantita più attenzione ai 2,3 milioni di professionisti italiani, corrispondenti al 12,6% del totale degli occupati.
Al pari delle piccole imprese, gli studi professionali necessitano di strumenti straordinari che assicurino liquidità finanziaria e di strumenti di sostegno dedicati.
Parallelamente, resta nodale una semplificazione normativa e dei processi di accesso e autorizzazione per la richiesta dei bonus da destinare tramite le Casse, enti gestori della previdenza dei professionisti.
A margine dell’incontro, la Presidente del CUP, Marina Calderone, ha dichiarato: “Il sostegno al lavoro autonomo è fondamentale per la ripartenza del Paese. Confidiamo nel recepimento delle nostre istanze nell’emanando decreto (“Decreto Maggio”, ndr.)”.
Misure e sussidi auspicati dovranno, dunque, passare per la semplificazione normativa e dei processi di accesso e autorizzazione alla richiesta dei bonus.
In quello stesso “Decreto Maggio” prossimo ad essere emanato, dovrebbero figurare incentivi destinati alle imprese. Uno su tutti, dalla portata energica, l’ecobonus al 110% dal 1° luglio 2020 per interventi di risparmio energetico, di realizzazione di pannelli fotovoltaici o di adeguamento antisismico, che avrà operatività per l’edilizia privata sino al 2021, esteso ad antisismica e facciate. Si aggiungerebbe un credito d’imposta al 90% per le polizze anticalamità collegate agli interventi.
Altra novità di rilievo sta nella possibilità estesa a famiglie e condomini, non solo incapienti, di cedere il credito d’imposta maturato agli intermediari finanziari (istituti bancari, assicurativi ecc.), ovvero alle imprese che realizzano i lavori; soggetti, questi, che anticiperanno le somme ed incasseranno in seguito il credito d’imposta dal Fisco, potendo cederlo nuovamente senza limiti. Ad ogni buon conto, sarà ancora possibile pagare i lavori per poi riscuotere il credito d’imposta superiore alla spesa sostenuta nei cinque anni appresso.
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