Il Tribunale di Cosenza ha depositato, il 3 marzo scorso, le motivazioni di una sentenza di condanna per effetto dell'applicazione del decreto 231/01. La vicenda vedeva coinvolto l'amministratore di una S.r.l. ed altri soggetti, tutti imputati per truffa aggravata al fine del conseguimento di contributi pubblici. Nel testo della sentenza viene sottolineato che l'amministratore unico della S.r.l., ai sensi del decreto 231, doveva essere considerato tra i soggetti di vertice cosiddetti “apicali” con un ruolo determinante nelle scelte della società che, in questo caso, era stata appositamente costituita con lo scopo di diventare operativa grazie alle erogazioni pubbliche. Per il Tribunale, inoltre, la confisca, a titolo di sanzione, di tutti i contributi erogati era possibile in forma non retroattiva e per equivalente dato che il finanziamento indebitamente percepito era già stato utilizzato.
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