Ddl Stabilità, vertice Renzi – Padoan sul nodo correttivi
Pubblicato il 13 novembre 2014
L
'incontro tra il presidente del Consiglio, Renzi, e il ministro dell'Economia, Padoan, con l'entourage economico ha prodotto un'
apertura sul rifinanziamento, con proroga fino al 2017, del fondo per la Sabatini bis (beni strumentali nuovi) e sullo
sblocco del finanziamento del “Made in” (promozione dell'export e attrazione degli investimenti esteri) dello sblocca Italia.
Invece, su
Tfr in busta (con tassazione ordinaria) e
fondi il Governo terrà la strada finora tracciata.
Uno spiraglio si intravede su possibili modifiche al
regime dei minimi, nella considerazione delle richieste avanzate dai professionisti.
Si avvicina l'ora della
Local tax che potrebbe far parte di un emendamento del Governo e, dal vertice, arriva l'ipotesi della rimodulazione del
bonus bebè in funzione del reddito.
In ultimo, si segnala che potrebbe essere prevista una
rateazione "semplice" per tutti i debiti fiscali al tasso d'interesse agevolato del 3,69%, senza necessità di documentazione sulla difficoltà economica. Le rate potrebbero essere anche diluite in 10 anni.
Il Jobs Act alla Camera prima della Stabilità
Intanto, sul
Jobs act in forma di maxiemendamento incombe l'ipotesi fiducia. Il tentativo di evitarla è frenato dagli emendamenti dell'opposizione. Ma “
il primo gennaio il Jobs act deve entrare in vigore”, spiega Renzi.
Le imprese devono avere la possibilità di fruire della decontribuzione prevista dalla legge di Stabilità per assumere in tutto 2015 dipendenti con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.
Sulla tassazione dal 20 al 26% per le casse previdenziali dei professionisti, si è data voce alla protesta durante la tavola rotonda
“Previdenza, il ruolo delle Casse professionali per superare la crisi”, svoltasi a Roma per iniziativa della
Cassa nazionale dei ragionieri. La previsione rischia di mettere in difficoltà il sistema che, pur solido, sta lottando contro gli effetti della recessione.