Ddl Stabilità inizia la via parlamentare. Mef e stampa, continua la diatriba su Imu e Tasi

Pubblicato il 22 ottobre 2013 È stato firmato dal capo dello Stato il Ddl Stabilità 2014, che prende la strada delle Commissioni parlamentari.

Il ministero dell’Economia non ha accettato il risultato della relazione della Cgia Mestre sulla nuova imposta comunale ex Stabilità, che ipotizza una Tasi sulle abitazioni popolari più cara rispetto all'Imu sulla prima casa pagata nel 2012, con penalizzazione dei proprietari che maggiormente beneficiavano dell'abbattimento dell'Imu grazie alla detrazione base (200 euro) e quella ulteriore di 50 euro per ogni figlio residente.

In una recente nota sul prelievo, il Mef spiega che il confronto tra la Tasi e le imposte contemplate nell'attuale ordinamento deve prendere in considerazione non soltanto l'Imu ma anche la componente della Tares relativa ai servizi indivisibili. Il gettito previsto dalla Tasi, continua il ministero, ad aliquota standard (1 per mille) pari a circa 3,7 miliardi è inferiore al gettito, pari a circa 4,7 miliardi, oggi garantito ad aliquota standard dall'Imu sull'abitazione principale e dalla Tares servizi indivisibili, entrambe abolite. Il minor gettito per i comuni è compensato da trasferimenti dallo Stato.

Nonostante la rassicurazione del Mef, la stampa continua sulla posizione contraria e batte il tasto sull’eliminazione delle detrazioni, di base e per i figli.

Per il resto, tra le novità si segnala quella relativa agli immobili strumentali, la deducibilità da Ires o Irpef del 20% - già per l'anno d'imposta 2013 - dell'Imu pagata.

Quanto alle agevolazioni, si apprende che la decontribuzione Inail è riservata solo alle imprese virtuose nell’ambito della sicurezza sul lavoro.
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