Il CdM ha approvato: il decreto fiscale; il decreto semplificazione; il disegno di legge di Bilancio 2019.
A darne l'annuncio lo stesso Consiglio dei Ministri, con il comunicato stampa n. 23 del 15 Ottobre 2018.
In divenire la sanatoria sotto i 100mila euro, non presente nelle bozze dei decreti.
Il Governo, durante la conferenza stampa, ha annunciato l’introduzione di una dichiarazione integrativa strumentale per sanare eventuali violazioni commesse nelle dichiarazioni fiscali – tranne nell'ipotesi di omessa dichiarazione - presentate sino al 31 ottobre 2017: si potrà integrare un massimo del 30% rispetto al dichiarato, pagando una sostitutiva del 20%, con un massimo di 100.000 euro per periodo d’imposta.
Chi ha beneficiato della rottamazione bis e ha versato almeno una rata ha la possibilità di ridefinire il debito del periodo 2000 – 2017. Previste: l’esclusione dal pagamento di sanzioni e interessi di mora, la rateizzazione (massimo 10 rate consecutive di pari importo) in 5 anni con interesse ridotto del 2% l’anno e la compensazione dei debiti fiscali con i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione.
Non ci sarà sanatoria per l'omessa dichiarazione ed è prevista una sola finestra per aderire (scadenza ad aprile-maggio 2019).
Il massimo dichiarabile: non più di un terzo rispetto all’anno d’imposta precedente con tetto di 100mila euro annui per gli ultimi periodi d’imposta, fino a quello dichiarato entro il 31 ottobre 2017.
Un tassa piatta del 20% sarà applicata ai maggiori imponibili fatti emergere.
Si prevede:
In merito a quest'ultima, è introdotta la diversificazione per: carichi affidati all’agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione europea; controversie tributarie nei confronti dell’Agenzia delle entrate; atti del procedimento di accertamento; atti dei procedimenti verbali di contestazione; imposte di consumo.
Sulla definizione delle liti pendenti si conferma che ci sarà il solo stralcio di sanzioni e interessi, con obbligo di pagamento delle intere imposte, se il processo pende in primo grado o in sede di rinvio oppure se il contribuente ha perso; mentre, ci sarà lo stralcio della metà delle imposte, insieme allo stralcio di sanzioni e interessi, se l'interessato ha vinto il primo grado.
Una novità è introdotta per chi ha vinto il secondo grado: guadagnerà lo sgravio del quinto delle imposte, non più del terzo.
Quanto alle liti su atti irrogativi di sanzioni connesse al tributo, la definizione prevede lo stralcio di tutte le sanzioni, nella misura in cui il rapporto d’imposta sia stato definito anche con modalità diverse dalla definizione in argomento.
Confermate le ipotesi in circolazione: l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2019 vedrà per i primi sei mesi la riduzione delle sanzioni per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici ed è data la possibilità di emettere fatture entro 10 giorni dall'operazione alla quale si riferiscono.
Inoltre, le fatture dovranno essere annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo alla loro emissione e viene abrogato l’obbligo di registrazione progressiva degli acquisti.
A fronte dell'eliminazione dell’obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini, diventa obbligatorio memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi:
Tra le altre misure, si registrano: il pagamento dell’Iva slitta al momento in cui la fattura viene incassata; l’obbligatorietà a partire dal 1° luglio 2019 del processo tributario telematico.
La CIGS per riorganizzazione o crisi aziendale è prorogata per il 2018 e 2019 riguardo alle imprese con più di 100 dipendenti, che abbiano problemi occupazionali: per 12 mesi per riorganizzazione aziendale e per 6 mesi per il caso di crisi.
Invece, il trattamento di mobilità in deroga è concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018, a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva.
Reddito di cittadinanza: che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro.
L'importo crescerà in base al numero dei componenti della famiglia. Anche le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
Niente proroga del superammortamento fiscale, restano confermate le previsioni della flat tax per partite Iva e piccole imprese.
Il regime forfettario è fino a 65 mila euro con aliquota al 15%.
L’Ires sarà scontata dal 24% al 15% per la spesa effettuata dalle imprese in assunzioni e beni strumentali, ma solo se incrementale rispetto ai costi del 2018. E' confermata la cedolare fissa al 21% sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.
Si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
Si sentenzia lo stop al finanziamento pubblico per l'editoria.
Viene raddoppiato il fondo per le micro e piccole imprese.
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