Dal Ministero le attività non riconducibili a collaborazioni a progetto
Pubblicato il 12 dicembre 2012
Il Ministero del lavoro, con la
circolare n. 29 dell'11 dicembre 2012, elenca
“quelle attività difficilmente inquadrabili nell'ambito di un genuino rapporto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, ancorché astrattamente riconducibili ad altri rapporti di natura autonoma”, difronte alle quali gli ispettori procederanno alla riconduzione
“nell'alveo della subordinazione" degli eventuali rapporti posti in essere.
Intervenendo sulle collaborazioni coordinate e continuative a progetto a seguito delle modifiche introdotte dalla legge n.
92/2012, il Ministero illustra inoltre i requisiti del progetto, che deve essere collegato “imprescindibilmente” all'individuazione di un risultato finale che sia idoneo a realizzare uno specifico e circoscritto interesse del committente, oltre che caratterizzato da una autonomia di contenuti e obiettivi che affianchino l'attività principale del committente senza confondersi con essa e dallo svolgimento di compiti che non siano meramente esecutivi e ripetitivi.
Con la circolare si forniscono chiarimenti anche in merito al compenso del collaboratore a progetto e ai profili sanzionatori.