Il modello che disciplina il processo tributario ha visto accavallarsi, nel corso dell’ultima legislatura, una serie di disposizioni che sono andate ad incidere direttamente sulla sua organizzazione e disciplina. Da una parte si è notata la tendenza che mira ad ampliare sempre di più l’ambito di applicazione della giurisdizione tributaria, mentre dall’altra parte, viceversa, si sta notando una riduzione sempre maggiore dell’apporto organizzativo delle Commissioni di primo e secondo grado, mosso dal pretesto di una razionalizzazione dell’impiego delle risorse umane e strumentali. Il problema della carenza di personale è evidente soprattutto nel caso dei magistrati tributari, ben al di sotto degli organici, mentre, quasi in pareggio è il numero del personale amministrativo. A tutto ciò si deve, poi, aggiungere che a fronte dei più pesanti carichi di lavoro arrivati a fine 2005, le Commissioni devono fare i conti con budget sempre più ridimensionati: quest’anno, inclusi i compensi spettanti ai magistrati non si superano i 54,5 milioni di euro contro i 91,5 dello scorso anno.
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