Dai professionisti più dati per rivedere gli studi di settore

Pubblicato il 03 giugno 2008 In vista del nuovo appuntamento con la stagione degli studi di settore, che si intreccia con Unico 2008 e le nuove formulazioni del sofware Gerico, l’agenzia delle Entrate è tornata sull’argomento con una copiosa circolare – la numero 44/E/2008 – con la quale si vuole fare il punto sugli aspetti innovati di Gerico 2008. L’argomento è stato più volte analizzato anche in passato: per esempio, con la circolare n. 38/E/2007 sono state analizzate le modalità di utilizzo per le annualità pregresse, in occasione della definitività che ha riguardato il periodo d’imposta 2006. Ora, con il nuovo documento di prassi si fa il punto circa l’inserimento, negli studi dei professionisti divenuti definitivi, del quadro Z “Dati complementari”, la cui funzione è acquisire ulteriori informazioni utili alla futura evoluzione che dovrà riguardare gli studi e permettere al professionista di indicare più dettagliatamente le prestazioni svolte. Pertanto, in alcuni studi (TK24U, TK25U, UK03U, UK04U, UK05U, Uk18U) sono state inserite delle voci che dovrebbero permettere l’individuazione più precisa di attività che in passato sono confluite genericamente nella voce “altre attività” nel quadro D, Elementi specifici. Ciò è molto importante se si tiene conto che la “misurazione” dei compensi dei professionisti si effettua esclusivamente analizzando il numero e la tipologia delle prestazioni effettuate. Il nuovo documento, invece, richiede che siano indicati con maggiore precisazione anche incarichi e prestazioni di modesta entità non rientranti in incarichi più complessi e per i quali vengono richiesti semplici rimborsi per reintegrare le spese sostenute. I dati ora raccolti attraverso il quadro Z non incidono direttamente nell’applicazione degli studi, ma saranno utilizzati per le future evoluzioni e potranno essere analizzati in un eventuale contraddittorio con gli uffici. Novità anche sul versante degli indicatori di normalità “definitivi”: per questi studi sono stati individuati indicatori come “Rendimento orario” e “Ore medie per prestazione” basati sul numero delle prestazioni in relazione al fattore “tempo di lavoro”.
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