Il Ministero della Giustizia e il Ministero della Difesa, hanno siglato una convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai fini della messa alla prova per adulti presso le sedi del Ministero della Difesa.
Si tratta di un'iniziativa finalizzata al reinserimento sociale degli imputati sottoposti alla messa alla prova per adulti o al lavoro di pubblica utilità come pena sostitutiva.
E' quanto informa una nota pubblicata sul sito del ministero della Giustizia il 28 gennaio 2025.
L’accordo prevede che i soggetti coinvolti svolgano attività non retribuite presso le strutture della Difesa, con l’obiettivo di promuovere percorsi formativi e socializzanti all’interno di contesti istituzionali che incarnano i valori della sicurezza e della comunità.
Il programma coinvolge principalmente giovani imputati, ai quali viene offerta la possibilità di svolgere attività lavorative che favoriscono il senso di responsabilità e il rispetto delle regole. Questo modello di giustizia riparativa mira a trasformare la pena in un’opportunità di crescita personale, riducendo il rischio di recidiva e facilitando il reinserimento nella società attraverso un’esperienza concreta di servizio alla collettività.
Il Ministero della Difesa ha individuato 116 strutture operative tra Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, in cui gli imputati saranno impiegati in attività legate alla tutela ambientale, all’addestramento tecnico e sportivo e alla valorizzazione del patrimonio culturale e scientifico.
La Convenzione ha una durata di cinque anni, con possibilità di rinnovo automatico.
Oltre alle strutture militari, le attività potranno svolgersi anche presso enti pubblici vigilati dalla Difesa, garantendo un impiego coerente con le attitudini e le competenze di ciascun imputato.
Il coordinamento sarà affidato allo Stato Maggiore della Difesa e al Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, che avranno il compito di supervisionare l’andamento del programma e assicurare il rispetto delle disposizioni previste.
Una particolare attenzione è riservata ai dipendenti del Ministero della Difesa e ai membri delle Forze Armate, che potranno aderire alla misura solo in sedi differenti da quelle in cui operano abitualmente. In questo modo, si mira a garantire una chiara distinzione tra il percorso rieducativo e le funzioni lavorative istituzionali, evitando interferenze tra gli ambiti professionali e le misure alternative alla detenzione.
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