Da oggi, venerdì 1° settembre, per le indagini bancarie, uffici fiscali e Guardia di finanza invieranno le richieste con e-mail a banche e intermediari. A vigilare sul funzionamento di questo processo di telematizzazione, una task force istituita presso la sede centrale dell’agenzia delle Entrate, con il compito di controllare sia la correttezza del comportamento da parte degli uffici sia le risposte degli intermediari. Nell’ambito delle indagini finanziarie, un rischio per il contribuente è che egli può vedersi addossate le conseguenze di movimentazioni presenti su conti altrui, sia esso un conto cointestato sia anche un conto intestato ad un terzo. In altre parole, anche i movimenti di terzi o su altri rapporti finanziari possono essere attribuiti al soggetto sotto osservazione.
In materia di controlli bancari, in questa prima fase di scambio di informazioni sia in via telematica che in relazione ad eventuale materiale cartaceo rinvenuto in sede di accesso, all’ufficio finanziario sarà consentito di inviare un questionario al contribuente controllato per richiedere dati e notizie di carattere specifico, anche con riferimento a soggetti terzi. In tal modo si assiste ad un ampliamento dei poteri istruttori del Fisco, dato che esso acquisisce la possibilità di richiedere informazioni non solo sui contribuenti specificatamente assoggettati a procedura di accertamento, ma anche di qualsiasi contribuente che abbia intrattenuti rapporti con il soggetto passivo. A sua volta per il contribuente indagato diviene necessario rispondere ai questionari in maniera precisa, al fine di non dimenticare elementi e dettagli, in quanto i dati che non vengono segnalati subito nelle risposte alle richieste non potranno essere utilizzati in seguito ai fini dell’accertamento in sede amministrativa e contenziosa.
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