Contributo a fondo perduto. Operazioni fuori campo IVA

Pubblicato il 25 giugno 2020

Ai fini della valutazione dell’accesso al contributo a fondo perduto, a rilevare è l’effettuazione di una cessione di beni o prestazione di servizi, pur se non rilevante ai fini IVA, non anche il volume d’affari.  

Inoltre, le cessioni di beni o prestazioni di servizi fuori campo IVA che non hanno il requisito della territorialità restano soggette agli obblighi di fatturazione: se effettuate verso un soggetto passivo debitore dell’imposta in altro Stato membro dell’UE e recano l’annotazione “inversione contabile"; se si considerano effettuate fuori dall’UE e recano l’annotazione “operazione non soggetta”. 

I contribuenti che effettuano operazioni rilevanti ai fini IVA e non sono soggetti agli obblighi di fatturazione e alla certificazione dei corrispettivi, soggiacciono al criterio dell’ammontare dei ricavi come determinati in ambito reddituale. E' confermato da un comunicato Stampa AssoSoftware del 24 giugno 2020. 

L’Associazione, che in quel comunicato invoca una linea estensiva dell’interpretazione delle Entrate rispetto al far rientrare le operazioni fuori campo IVA nel fatturato per il contributo a fondo perduto, si esprime favorevolmente sull’inclusione dei relativi importi nel calcolo. Leggiamo: ""Fatturato" è un concetto chiaro. Ciò che è stato inserito in fattura, di conseguenza nessun importo deve essere escluso, compresi quindi anche importi esenti, non soggetti o fuori campo". D’altra parte, "centinaia di migliaia di richieste sono già state trasmesse". Intervenire ora, continua AssoSoftware, "sarebbe un danno per tutte le imprese che hanno già inviato le richieste esponendole a possibili problemi sanzionatori" (ricorda, infatti, l'Associazione che dopo il pagamento è possibile solo la rinuncia, non un nuovo invio dell'istanza). 

Un auspicio conclude il comunicato: “Siamo certi che anche l’Agenzia delle Entrate terrà conto di queste obiettive ragioni di buon senso, nell’ottica della vicinanza alle imprese e agli intermediari in questo periodo di difficoltà legato all’emergenza sanitaria.”.  

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