Dall’operazione di riduzione degli ordini professionali, prevista dall’articolo 2 del Ddl Mastella approvato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso, conseguirà inevitabilmente un restyling delle Casse previdenziali, del quale beneficerà l’Inps, poiché con l’accorpamento di ordini simili le casse di riferimento dovranno trovare un accordo sulla gestione (ed è un problema, se si pensa alle difficoltà di ragionieri e dottori commercialisti per la creazione di una cassa unica). Mentre, in caso di trasformazione in associazione, i professionisti attualmente iscritti ad un ente di riferimento dovranno traslocare iscrivendosi alla gestione separata dell’istituto di previdenza, quella dei co.co.co.. Maurizio de Tilla, presidente dell’Adepp, sostiene: “la preoccupazione è che venga conseguentemente meno anche la radice normativa a supporto dell’esistenza della Cassa professionale”. Un effetto paradossale, ritiene de Tilla, “se si pensa che la gestione e i buoni risultati conseguiti dal sistema privato delle Casse previdenziali, anche rispetto al sistema pubblico delle pensioni, sono presi come esempio dagli altri Stati partner europei”.
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