Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, apre l’assemblea generale dei Consigli degli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili con il bilancio dei primi mesi di lavoro e con un quadro sulle prossime sfide su fisco, debito di famiglie e imprese con le banche, Jobs act autonomi, equo compenso per i professionisti.
Quella che si riunisce è una categoria sfiduciata, con il problema urgente per molti appartenenti che non guadagnano, che non riescono ad avere un corretto margine economico, frutto anche dell’abolizione delle tariffe minime che ha aperto ad una concorrenza spietata, e che restano oberati dagli adempimenti.
Miani, in merito, si è trovato a spiegare che: “il sistema è troppo complesso e gli adempimenti restano a carico dei commercialisti, il cliente non li riconosce come costi. Insomma, non funziona l’equiparazione: più complicazione, più lavoro”.
Il decreto lavoro autonomo prevede la devoluzione di funzioni pubbliche, in merito durante l'assise si parlerà dell'ipotesi di certificare il regolare assolvimento degli obblighi, anche attraverso l’accesso alle anagrafi tributarie.
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