Condannato per estorsione chi minaccia per indurre a lasciare la casa familiare

Pubblicato il 26 aprile 2010
E' stata confermata, da parte della Cassazione – sentenza n. 15111 depositata lo scorso 20 aprile 2010 – la condanna per estorsione comminata dai giudici di merito nei confronti di un uomo che aveva minacciato l'ex moglie per indurla a lasciare l'abitazione familiare, assegnata a quest'ultima in sede di divorzio nonostante la proprietà dell'immobile fosse dell'imputato.

A nulla è valso il ricorso avanzato dall'imputato che, per escludere la configurabilità della fattispecie dell'estorsione, aveva sostenuto l'assenza dell'elemento dell'ingiusto profitto sull'assunto che l'ex moglie non era proprietaria dell'abitazione e che la stessa aveva manifestato l'intenzione di trasferirsi altrove. La Suprema Corte ha, per contro, precisato che nella vicenda in esame sussisteva un ingiusto profitto in quanto l'immobile in questione era stato affidato alla moglie mentre l'ex marito non ne aveva più la disponibilità.
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