Con l’abolizione del pagamento dell’Ici sull’abitazione principale, disposta dal disegno di legge di conversione del Dl 93/08, licenziato dalla Camera e inviato al Senato per l’approvazione definitiva, i Comuni chiedono garanzie al Governo, nel timore di trovarsi ad affrontare una ingestibile situazione di liquidità. I trasferimenti compensativi del minor gettito Ici per l’abitazione principale arriveranno agli enti locali entro 30 giorni. Cioè, si prevede che entro 30 giorni dalla legge di conversione siano stabilite, in sede di conferenza Stato-Città, le modalità per la restituzione della perdita di gettito. Il 50% dell’importo da determinare secondo i criteri ancora da fissare verrà erogato dal ministero dell’Interno, a titolo di acconto, sempre entro il medesimo termine di 30 giorni. Fino all’effettiva erogazione dell’acconto, il limite per le anticipazioni di tesoreria è aumentato dell’importo corrispondente al credito vantato per la perdita di gettito dell’Ici.
Un’altra novità introdotta dal disegno di legge di conversione del Dl 93/08 è quella che prevede una minisanatoria per i contribuenti che hanno omesso il pagamento dell’Ici, ritenendo erroneamente che il proprio immobile potesse essere qualificato come abitazione principale. Anche in questo caso sono previsti 30 giorni, a partire dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, per pagare quanto dovuto senza addebito di sanzioni. Lo scopo è quello di salvaguardare tutti quei contribuenti che hanno male interpretato le delibere comunali di assimilazione all’abitazione principale. Tali delibere non sono, infatti, sempre di facile interpretazione, soprattutto quando si è di fronte alla delibera annuale nella quale l’ente, senza richiamare le disposizioni di riferimento, si limita a stabilire la stessa aliquota sia per l’abitazione principale sia, ad esempio, per la casa concessa in uso gratuito ai parenti.
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