Il Cndcec ha ragione e le Entrate tempestivamente recepiscono la segnalazione.
Sul sito, con una nota del 3 febbraio 2020, l’Agenzia rassicura contribuenti e commercialisti che li assistono sulla non necessità di fornire risposta alla comunicazione ricevuta nel caso si sia scelto di certificare esclusivamente con fattura.
Nella nota agenziale si legge: “Gli operatori possono utilizzare il canale di assistenza CIVIS per fornire all’Agenzia chiarimenti e segnalazioni. Tali chiarimenti o segnalazioni non sono necessari per chi, pur operando nell’ambito del commercio al dettaglio e attività assimilate, ha deciso di certificare le proprie operazioni esclusivamente con fattura”, alternativa allo scontrino elettronico o ricevuta fiscale.
Si ricorda che le lettere di compliance - lettere amichevoli – sono state inviate agli operatori del commercio al minuto e attività assimilate che non risulta abbiano trasmesso i corrispettivi certificati e memorizzati con il registratore telematico o tramite l'apposita procedura web del portale “Fatture e corrispettivi”.
Ciò in base ai controlli effettuati sui dati dichiarati dei quadri VT e VE della dichiarazione Iva relativa al 2018. Nello specifico, l’Agenzia delle Entrate avvisa i soggetti destinatari di non aver ricevuto – alla data del 31 dicembre 2019 – i dati corrispettivi, nonostante il contribuente abbia dichiarato di aver:
Il commento del Consiglio nazionale dei commercialisti: “apprezzamento per la tempestività con la quale è stata recepita la nostra segnalazione ed è stato chiarito il dubbio da noi sollevato”.
Dunque, come aveva sottolineato il Cndcec, le comunicazioni dell’Agenzia facevano erroneamente intendere che anche i contribuenti eventualmente non tenuti all’adempimento dovevano fornire chiarimenti tramite il servizio telematico CIVIS.
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