Dalla lettura dei commi da 32 della Finanziaria per il nuovo anno, approvata ieri in via definitiva, appare sempre più difficile e rischioso per i contribuenti titolari di partita Iva utilizzare i crediti in compensazione. Scattano, infatti, nuovi adempimenti e si riducono i termini per la liquidazione di imposte e contributi. Inoltre, nasce un nuova fattispecie di reato tributario: l’Indebito utilizzo di crediti in compensazione per importi annui superiori a euro 50mila. In dettaglio, emerge quanto segue. Al preciso fine di contrastare l’indebito utilizzo di crediti in compensazione, l’articolo 29 della Finanziaria 2007 introduce un nuovo obbligo a carico dei contribuenti titolari di partita Iva: se l’importo da compensare supera i 10 mila euro gli stessi dovranno, entro il quinto giorno antecedente a quello in cui intendono effettuare la compensazione, trasmettere telematicamente, in via diretta o tramite intermediari abilitati, all’agenzia delle Entrate apposita richiesta preventiva di utilizzo dei crediti in compensazione. Nella richiesta dovranno essere indicati tutti gli elementi della compensazione stessa quali, per esempio, i tributi che si intende utilizzare in compensazione e i tributi e/o contributi che si intende compensare. Prima di agire i contribuenti dovranno attendere o la risposta negativa alla compensazione oppure la formazione del silenzio-assenzo in mancanza di comunicazioni dopo tre giorni dall’invio della richiesta. Quest’ultimo adempimento non sarà, però, immediatamente operativo, ma la norma prevede che questa particolare procedura di richiesta preventiva diventerà definitiva solo dopo l’emanazione di un apposito provvedimento dell’agenzia delle Entrate. Nel suddetto provvedimento, l’Agenzia dovrà, tra l’altro, chiarire quali saranno le cause ostative per le quali sarà previsto il diniego alla compensazione, oltre naturalmente quelle più ovvie legate all’inesistenza del credito stesso.
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