Il Consiglio di Stato ha approvato lo schema di regolamento del ministero dell’Economia circa la tassazione “per trasparenza” dei redditi di imprese collegate localizzate in paradisi fiscali (articolo 168 del Testo unico), condividendo in particolare modo la scelta di estendere alle collegate estere le modalità applicative già previste per le Cfc dal decreto attuativo 429/2001. In particolare, il Consiglio di Stato ha condiviso: la scelta di includere nel regolamento i soggetti non titolari di reddito d’impresa, anche se ritiene opportuno inserire le parole “residenti in Italia”; che la determinazione dei redditi avvenga ad opera di revisori qualificati; che il momento rilevante circa la verifica dell’esistenza del collegamento coincida con la chiusura dell’esercizio o periodo di gestione della partecipata estera; che l’entrata in vigore del provvedimento sia subordinata alla sua pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”. A questo punto sorge però un dubbio: la nuova disciplina deve avere effetto dagli esercizi iniziati dopo l’entrata in vigore del provvedimento oppure da quelli in corso al momento della sua entrata in vigore? La seconda soluzione sembra l’unica compatibile con lo Statuto del contribuente.
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