Il Governo sta predisponendo un nuovo aumento delle aliquote contributive dei lavoratori parasubordinati, con una serie di condizioni molto precise che collegano questo intervento alle modifiche della legge 30/2003 ed escludono l’ipotesi di una futura riduzione del prelievo per i lavoratori dipendenti. Secondo Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, va bene l’allineamento contributivo, ma senza una riduzione dell’aliquota dei lavoratori dipendenti, perché in regime contributivo sarebbe improprio. E insieme deve arrivare il riconoscimento di nuovi diritti, dalla maternità alla malattia, fino alla ridefinizione degli spazi per l’utilizzo dei collaboratori. Anche per Renata Polverini, segretario generale dell’Ugl, la scelta di portare subito l’aliquota contributiva al 25-26%, con la prospettiva di un possibile allineamento con il prelievo contributivo dei dipendenti, va nella giusta direzione. Queste forme contrattuali devono, infatti, essere sostenute di più, sia dal punto di vista contributivo, sia per il livello delle retribuzioni. Secondo Carlo Fabio Canapa, segretario confederale della Uil, dopo i maggiori contributi devono arrivare nuove forme che identifichino la collaborazione come una forma di lavoro diversa dal contratto di tipo subordinato.
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