È stato redatto, da Cndcec e Fondazione Nazionale Commercialisti, il documento di ricerca “La scissione negativa: ammissibilità civilistica e profili contabili”, che approfondisce il tema della legittimità della scissione c.d. negativa, ossia le operazioni con cui viene assegnato, a una o più società beneficiarie, un insieme di elementi patrimoniali attivi e passivi con valore contabile netto negativo. Il documento è reperibile sul sito FNC.
Tra le forme di scissioni negative si ritengono ammissibili e fattibili anche sotto il profilo tecnico-contabile, solo quelle a valore reale positivo.
In merito a quelle a valore reale nullo e negativo, con il rilievo dei discordanti i pareri dottrinari ed anche se non manca chi ritiene legittima l'operazione se sussista almeno uno dei requisiti, nel documento si ritiene che sia difficilmente ravvisabile una giustificazione economica, ma anche contabile: riprendendo quanto statuito dalla Cassazione, l'operazione avrebbe come unico fine l'attribuzione di “un'apparente stato di solvibilità, mascherando in tal modo lo stato di decozione” della scissa.
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