La sentenza di Cassazione n. 18247 del 2009 chiarisce che la nozione di giusta causa – articolo 2119 del Codice civile – deve essere adeguata ai tempi, non letta in maniera rigida, poiché è un diritto vivente.
Nella nozione, si spiega, sono indicati “i canoni generali e astratti al di là dei quali c’è la valutazione di merito”. Pertanto, non basta a giustificare il licenziamento il comportamento del lavoratore che ha insultato il figlio del datore di lavoro strappando la lettera di contestazione.
Gioia Lupoi
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