Cedolare secca per i contratti ad uso abitativo con locatore persona fisica
Pubblicato il 12 agosto 2010
La cedolare secca del 20% sui canoni d’affitto resta facoltativa e assolve l’Irpef, le addizionali regionali e comunali Irpef e l’imposta di registro.
Introdotta dalla Manovra estiva a decorrere dal 2011 per la generalità dei contratti ed a decorrere dal 2014 per quelli a libero mercato, per studenti, transitori e a canone concordato nei comuni non altamente abitativi, può essere applicata anche sugli affitti di meno di un mese.
Sono esclusi dalla cedolare secca i contratti ad uso diverso da quello abitativo con il locatore persona fisica. Lo scopo, infatti, è quello di far emergere il sommerso nell’uso abitativo, poiché è in tal caso che viene meno l’interesse alle detrazioni.
In merito alle sanzioni si segnala quella verso coloro che non registrano il contratto nei 30 giorni dalla stipula: il canone d’affitto viene ridotto al triplo della rendita catastale – dal 70 al 90% in meno – per 4 anni.
La nuova norma prevede anche una franchigia: non ci sarà accertamento nel caso in cui il canone annuo di locazione senza deduzioni superi il 10% del valore catastale dell’immobile.