Casa e detrazioni, Inps al buio

Pubblicato il 05 gennaio 2007

Nella circolare 3/2007 dell’Inps, diffusa ieri, il principale sostituto d’imposta del nostro Paese illustra i sistemi di calcolo e di tassazione delle pensioni per il 2007. Milioni di pensionati corrono il rischio di dover compilare la dichiarazione dei redditi per sistemare la tassazione dei periodi d’imposta 2006 e 2007. Il tutto perchè nel 2006 i residenti delle Regioni con dissesto finanziario per l’esplosione della spesa sanitaria (Lazio, Abruzzo, Molise, Sicilia e Campania), hanno calcolato in misura errata l’addizionale regionale. Per il 2007, tenuto conto che la rendita per l’abitazione principale rientra nel reddito complessivo, la misura delle detrazioni d’imposta calcolate dall’Inps potrebbe risultare non corretta. Cioè, la tabella delle aliquote per le addizionali (diffusa ogni anno dall’Istituto previdenziale) potrebbe dimenticare gli aumenti applicati nelle Regioni in situazioni di dissesto. Di conseguenza, in vista del passaggio dalle deduzioni alle detrazioni disposto dalla Finanziaria 2007, la circolare 3/2007 si limita a riprodurre fedelmente i contenuti della legge in attesa che l’agenzia delle Entrate fornisca l’indirizzo interpretativo. Al momento, la circolare ribadisce che l’imposta non è dovuta se alla formazione del reddito complessivo concorrono solo redditi di pensione non superiori a 7.500 euro, fruiti per l’intero anno, redditi di terreni per un importo non superiore a 185,92 euro e quello dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e delle relative pertinenze. Non è precisato se nel caso di pensionati con un reddito superiore a 7.500 euro e in possesso dell’abitazione principale, la rendita della “prima casa” influisca nel calcolo della misura della detrazione d’imposta.    

Nella corposa circolare di ieri l’Inps, inoltre, indica gli importi dei trattamenti minimi, delle pensioni sociali e anche delle nuove aliquote Irpef. Per effetto della cosiddetta perequazione automatica (ex scala mobile), le pensioni del 2007 crescono del 2%. I nuovi valori sono stati stabiliti sulla base del decreto interministeriale (Economia e Lavoro) del 20 novembre 2006, che ha fissato la percentuale definitiva degli aumenti 2006 e quella provvisoria utile per il 2007. Lo stesso decreto interministeriale 20 novembre confermato in via definitiva la variazione in percentuale per il periodo 2006 nella misura dell’1,7%. In virtù di ciò, i pensionati quest’anno non vantano alcuna credito nei confronti dell’Inps visto che l’aumento attribuito in via provvisoria a gennaio 2006 è risultato dello stesso valore (1,7%) del dato definitivo fornito dall’Istat per il 2005. Ciò significa che l’Istituto, contrariamente allo scorso anno, non ha dovuto provvedere ad alcun ricalcolo relativo al 2006. I mandati di pagamento di gennaio, con gli aumenti dovuti alla perequazione automatica, sono già aggiornati con La nuova Irpef indicata nella Finanziaria 2007.

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