Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da una decina di datori di lavoro perché fosse disposta la sospensiva per la parte del decreto flussi che prevede il possesso della carta di soggiorno da parte dei datori di lavoro stranieri. Il Tar, in particolare, ha ritenuto fondate le censure avanzate dai ricorrenti nella misura in cui “evidenziano, da un lato, il contrasto con la fonte primaria della prescrizione che esige che i datori di lavoro stranieri siano in possesso della carta di soggiorno, laddove invece il Dlgs 286 del 1998 si limita a fare riferimento allo straniero regolarmente soggiornante, e, dall'altro, lo sviamento di potere determinato dal perseguimento di finalità estranee a quelle assegnate al decreto flussi”.
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