Blocco pagamenti dalla Pa, scatta la soglia a 5mila euro

Pubblicato il 27 febbraio 2018

Pochi giorni al blocco dei pagamenti sopra i 5.000 euro da parte delle pubbliche amministrazioni e delle società a totale partecipazione pubblica in presenza di un debito col Fisco.

Dal 1° marzo 2018, infatti, la soglia dei 10mila euro che frenava i pagamenti della Pa scende a 5mila.

Gli ordinativi di pagamento emessi dal 1° marzo dovranno tenere conto del limite di 5mila euro e rientreranno nella sospensiva dei 60 giorni, invece di 30. Ovviamente, se non risulta alcun inadempimento per l'importo indicato, oppure se l’ente di riscossione non fornisce alcuna risposta entro i cinque giorni, il soggetto pubblico procede al pagamento.

Anche per le operazioni in corso

La legge di bilancio 2018 (L. 205/2017) ha fatto scendere a 5.000 euro la soglia che fa scattare i controlli per i pagamenti. Prima di effettuare a qualunque titolo il pagamento di un importo sopra i 5mila euro, dunque, la Pa deve verificare se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento, per lo meno dell'importo della soglia (non si applica alle aziende o società che abbiano ottenuto la dilazione del pagamento).

Per l’applicazione delle nuove regole vale il momento di emissione dell’ordinativo di pagamento da parte del soggetto pubblico.

La sospensione raddoppia

La comunicazione da parte di Entrate-Riscossione, entro i cinque giorni feriali successivi alla verifica, della presenza di un inadempimento a carico del beneficiario per un importo almeno pari alla soglia, blocca il pagamento per consentire la notifica dell’atto di pignoramento.

Il blocco resterà per 60 giorni dalla comunicazione sia se l’ordinativo di pagamento a cui si riferisce è stato emesso a partire dal 1° marzo 2018 che per ordinativi emessi precedentemente se i trenta giorni non sono ancora decorsi alla medesima data del 1° marzo.

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