È scarno ma preciso il comunicato stampa, datato 28 settembre 2010 e firmato dal direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Conseguenza delle notizie apparse sulla stampa sulle modalità di applicazione del nuovo redditometro e il coinvolgimento di milioni di contribuenti, il comunicato chiarisce che:
- l’attuazione dell’articolo 22 del Dl 78/2010 è ancora in fase di studio;
- prima dell’emanazione del provvedimento attuativo saranno convocate le parti interessate;
- ogni anticipazione, da qualsiasi fonte provenga, sul contenuto del provvedimento è priva di ogni fondamento.
Tra le parti interessate, Claudio Siciliotti - il presidente dell'Ordine nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili - così commenta: “Prendo atto con soddisfazione del comunicato dell'Agenzia, ma le nostre preoccupazioni restano. Per noi il redditometro deve restare uno strumento di determinazione puntuale del reddito sulla base delle spese effettive, non può essere uno studio di settore per le famiglie ... Il redditometro non può basarsi su elementi di stima generalizzati, ma deve essere basato sulle spese puntuali di ciascun individuo”.
Altro commento viene da Marina Calderone - presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro - che punta l’accento su un Fisco giusto ed un prelievo accettabile per i contribuenti. La proposta è che le richieste debbano essere aderenti alla situazione reale senza farsi prendere “da derive induttivistiche, perché si potrebbe arrivare a una distorsione della pressione fiscale, soprattutto se il redditometro fosse applicato come parametro fisso, come spesso accade per gli studi di settore”.
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