Le Sezioni unite penali della Corte di cassazione, con una nota provvisoria depositata ieri sulla vicenda dell'ex editore Angelo Rizzoli, a cui era stata inflitta una condanna divenuta irrevocabile nel 1998 per alcuni reati tra i quali la bancarotta, hanno scelto la via dell'abolitio criminis della fattispecie penale della bancarotta commessa nel corso dell'amministrazione controllata. Per effetto della riforma fallimentare, spiegano i giudici, si è avuto sul punto un caso di modifica diretta ed immediata della fattispecie criminosa tanto che il legislatore è intervenuto proprio sul testo della legge penale. Le ragioni della decisione della Cassazione saranno rese note fra qualche mese con il deposito delle motivazioni.
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