Avvocato sospeso, niente colloqui con i detenuti
Pubblicato il 07 maggio 2014
Il colloquio in carcere con il detenuto costituisce un atto tipico riservato agli avvocati.
Esercizio abusivo della professione
Commette, dunque, esercizio abusivo della professione l'avvocato che, nonostante sia stato sospeso, continui ad intrattenere colloqui con detenuti.
E non è sufficiente, come scriminante della condotta, l'affermazione che si sia parlato d'altro durante gli incontri in quanto, in ogni caso, questi ultimi sono stati possibili
in conseguenza del rapporto difensivo.
E' quanto puntualizzato dai giudici di legittimità nel testo della sentenza n.
18745 del 6 maggio 2014.