L'esclusione automatica dalle gare di appalto per le società controllate si pone in contrasto con il diritto comunitario. La disciplina nazionale può introdurre dei casi di esclusione ma senza che questi producano effetti irragionevoli. Sono queste le conclusioni dell'Avvocato generale della Corte di giustizia Ue, presentate ieri nella causa C 538/07, relativa ad un bando emesso dalla Camera di Commercio di Milano per l'affidamento di un appalto di servizi. In contestazione, l'ammissione all'appalto di Poste Italiane Spa e SDA perché, tra di loro, in rapporto di controllo societario. L'Avvocato generale, in particolare, doveva esprimersi con riguardo alla possibilità, per il legislatore nazionale, di stabilire una causa di esclusione dalle gare ulteriore rispetto alle casistiche previste dalla direttiva 92/50/CEE.
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