Secondo le sentenze a Sezioni unite della Cassazione depositate il 23 dicembre 2008 (30055/08 e 30057/08), nelle quali vengono ampliati i poteri di verifica oltre la portata delle procedure, è indispensabile una norma specifica in merito all’abuso del diritto e all’antielusione. Questo perché allo stato attuale si è di fronte alla proliferazione di prassi e risoluzioni su questioni specifiche poste dai contribuenti attraverso gli interpelli con una casistica interpretativa molto variegata e con soluzioni non sempre riportabili ad una impostazione sistematica. Negli articoli dedicati si offre una disamina che illustra alle imprese e ai professionisti le tecniche di accertamento fiscale, che dovranno essere considerate in caso di operazioni già effettuate o da effettuare, ed evidenzia le criticità che un utilizzo anomalo delle citate tecniche potrebbe portare.
In particolare, ci si sofferma sull’abuso del diritto ai fini dell’imposizione diretta, che è il principio su cui si basa recentemente la Cassazione per colpire fattispecie elusive. Dalle sentenze emerge una sorta di “supernorma” antielusiva applicabile a tutto campo e anche sulle operazioni del passato con l’onere della prova che l’uso della forma giuridica corrisponde ad un reale scopo economico e non ad un risparmio fiscale sempre a carico del contribuente.
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