A seguito delle novità introdotte dal Dlgs 252/05 e dalla Finanziaria 2007, da quest’anno risulterà pressocchè obbligatorio per i lavoratori dipendenti considerare il Tfr come un reddito di natura pensionistica. Sia che venga destinato ai fondi pensione o lasciato in azienda (ovvero all’Inps) a riserva contabile ma in ogni caso al pensionamento, se si desidera ricevere una copertura adeguata, il Tfr dovrà essere utilizzato per integrare le prestazioni maturate presso gli altri programmi previdenziali obbligatori (Inps, fondi pensione complementari). Per tali ragioni, il lavoratore è spinto a rivedere il ruolo che soggettivamente il Tfr riveste nella propria situazione al fine di operare una scelta adeguata entro il termine previsto del 30 giugno 2007. Cioè il lavoratore è tenuto ad effettuare una scelta consapevole circa la destinazione che intende dare agli accantonamenti che il datore di lavoro opererà allo specifico fine. In virtù del nuovo ruolo del trattamento, oggi, infatti, è cambiata l’idea che si aveva nell’immaginario collettivo secondo cui quest’ultimo poteva essere utilizzato oltre che come indennità di disoccupazione anche come una forma di finanziamento da utilizzare di volta in volta per esigenze familiari.
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