Anm: la riforma della responsabilità civile dei giudici danneggia i cittadini

Pubblicato il 27 febbraio 2015 Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Rodolfo Sabelli, e i componenti della Giunta dell'associazione medesima hanno tenuto una conferenza stampa, il 26 febbraio 2015, per esporre la propria denuncia sulle criticità della legge sulla responsabilità civile dei magistrati, varata il 24 febbraio 2015, nonché illustrare i motivi dello stato di mobilitazione indetto dall'Anm.

In particolare Rodolfo Sabelli ha sottolineato come si tratti di una riforma che “danneggia i cittadini, soprattutto i più deboli”, cittadini che, a detta del presidente dell'Anm “potranno essere tutelati solo dalla buona giustizia, che si fa con le buone riforme, che il governo non ha ancora fatto”.

Ed infatti, “Slogan come “Lo chiede l'Europa” e “Chi sbaglia paga” sono demagogici”.

Questa riforma – sempre a detta di Sabelli - “ha un valore politico, il vero tema è il riequilibrio dei rapporti tra politica e magistratura”.

Addirittura - spiega il segretario generale dell'Anm, Maurizio Carbone - la nuove norme costituirebbero un tentativo di "normalizzare la magistratura".

E non sarebbe vero che la legge sia stata voluta dall'Europa, “L'Europa” - sottolinea Sabelli - “non ha mai parlato di responsabilità civile dei magistrati”.

Avanzata, quindi, dal rappresentante dell'Anm, una “sfida” alla politica sul campo delle riforme per la buona giustizia, con indicazione di punti “semplici e chiari”, quali l'abrogazione della legge ex Cirielli, il blocco dei termini di prescrizione dopo il primo grado, l'estensione alla corruzione delle norme antimafia.
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