Ammesse le dichiarazioni raccolte dal contribuente

Pubblicato il 28 luglio 2008 Nella sentenza della Ctr pugliese, la 63/1/08, hanno assunto decisivo rilievo le deposizioni di 24 dipendenti delle ditte appaltatrici presentate dal difensore di un’impresa (raccolte ai sensi dell’articolo 391-ter del Codice di procedura penale nel corso dell’istruttoria del procedimento penale) che ricorreva contro la rettifica della dichiarazione da parte delle Entrate sulla base di un Pvc della Guardia di Finanza. Nel processo tributario, dunque, è possibile provare l’effettività di operazioni ritenute fittizie dall’agenzia delle Entrate con le dichiarazioni di aver effettivamente eseguito i lavori in favore dell’appellante da parte dei dipendenti dell’impresa appaltatrice. Secondo il principio della parità delle armi tali dichiarazioni sono apprezzate nel processo tributario alla stregua di quelle raccolte dai verificatori del Fisco. La sentenza riguardava il recupero a tassazione dei costi indeducibili, perché ritenuti relativi ad operazioni inesistenti, in quanto le ditte appaltatrici della contribuente non erano state rinvenute presso le proprie sedi e, dunque, erano state ritenute delle “cartiere”.
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