La misura dell’inasprimento fiscale per le imprese – soprattutto per le Pmi - inizia a manifestarsi in concreto: dalle prime simulazioni circa gli adempimenti per il Fisco 2007 emerge, infatti, l’entità dell’aggravio che a più riprese era stato annunciato durante i mesi caldi del dibattito parlamentare sulla manovra fiscale per il nuovo anno e, qualche mese prima, con il decreto legge 223/2006. Anche se fornire valori medi e percentuali applicabili all’intero universo delle imprese può sembrare cosa non fattibile, è altrettanto certo, però, che per l’anno di imposta 2006, quest’ultime pagheranno di più rispetto al 2005 (l’anno d’imposta 2006 determina aumenti che sfiorano anche il 20% rispetto al 2005). I risultati di alcuni esempi riportati nell’articolo dimostrano chiaramente come l’incidenza del prelievo fiscale per l’anno 2006 per le imprese italiane resta sicuramente una delle più elevate nell’area europea. La cosa non dovrebbe, comunque, stupire più di tanto se si pensa che gli interventi varati tra l’estate e l’inverno scorso avevano proprio come obiettivo quello di correggere un andamento dei conti pubblici che destava più di una preoccupazione. La maggior parte delle novità introdotte da quest’anno dal ministero dell’Economia sono state motivate proprio dalla necessità di “fare gettito”. Tra queste misure si segnalano, in primo luogo, la “stretta” sulle auto che vale circa 4,8 miliardi di euro tra Ires/Irpef e Irap, di cui gran parte a carico delle imprese; mentre altri 350/400 milioni di euro dovrebbero provenire dall’indeducibilità delle quote di ammortamento delle aree sulle quali insistono i fabbricati strumentali.
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