Con un decreto interministeriale dei ministeri delle Attività produttive e dell’Economia, da mercoledì 1° marzo saranno aggiornati le modalità ed i costi per la consultazione dei dati relativi a 5,5 milioni di società iscritte all’anagrafe delle camere di Commercio italiane. La revisione delle tariffe delle visure segue quella dei diritti di segreteria per il deposito degli atti, mentre restano invariati gli importi dei certificati. L’esigenza di modificare le visure nasce dal fatto che le attuali erano divenute troppo “ingombranti” e poco leggibili, mentre con le modifiche introdotte si tende verso documenti più semplici con una informazione mirata (attraverso la scomposizione dei dati), non più estesa all’intera vita dell’azienda. Da marzo sarà possibile, infatti, selezionare i dati per blocchi informativi, secondo le esigenze di chi effettua la ricerca. La tariffa varia in base al tipo di misura richiesta: viene premiata la visura telematica, mentre per quella tradizionale, presso gli sportelli delle CdC, i costi saranno più elevati.
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