Aiuti “de minimis”, la verifica su 3 esercizi finanziari

Pubblicato il 11 settembre 2015

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, con comunicato stampa del 9 settembre 2015, a seguito di una sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila (sent. n. 757 del 25 giugno 2015) ha chiesto all’INPS che la verifica sull’importo complessivo degli aiuti de minimis”, accordati ad una medesima impresa, vada effettuata su tre esercizi finanziari e non su tre anni.

Nello specifico, la Corte d’Appello di L’Aquila, alla luce del nuovo Regolamento Comunitario n. 1998/2006, che prevede espressamente la verifica su tre esercizi finanziari e ritenendo tale criterio in linea con “le esigenze di semplificazione amministrative” poste a fondamento della regola “de minimis”, ha accolto l’appello dell’azienda ricorrente.

Tuttavia, fanno notare i CdL, l’interpretazione restrittiva da parte dell’Istituto ha comportato negli anni, per moltissime aziende, la restituzione di ingenti somme cui sono spesso seguite difficoltà finanziarie, rischi di chiusure e licenziamenti.

E’ opportuno quindi che l’INPS prenda atto della sentenza in argomento e comunichi agli ispettori il nuovo orientamento giurisprudenziale alla luce anche della nuova normativa europea sul de minimis.

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