Abusi sessuali, ristoro adeguato

Pubblicato il 12 giugno 2009
Con la sentenza n. 13530 depositata ieri, 11 giugno 2009, la Cassazione si è pronunciata in materia di risarcimento del danno morale e psichico derivante da atti di pedofilia. La Corte di legittimità, in particolare, ha spiegato che il giudice, nella valutazione del danno morale, deve esplicitare le motivazioni della sua quantificazione senza limitarsi all'affermazione di aver proceduto alla luce di un criterio arbitrario di pura equità; il risarcimento, cioè, deve essere valutato in modo personale. Inoltre, continuano i giudici di Cassazione, per la valutazione del danno psichico, è sufficiente fare riferimento alla probabilità della riconducibilità del danno stesso al fatto commesso dal colpevole. Per la terza sezione civile, infine, il giudice deve valutare tutte le componenti del danno non patrimoniale anche in considerazione del fatto che il danno morale potrebbe essere più alto di quello biologico.
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