7° congresso dei consulenti del lavoro: primo giorno e primi impegni

Pubblicato il 27 novembre 2009 Dedico questo Congresso ai giovani ed a chi, nel ’79 ha combattuto per avere l’Ordine”, con queste parole la presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Marina calderone, ha aperto il 7° congresso dei consulenti.

La prima giornata d’assise ha visto la sigla di un importante protocollo d’intesa tra la presidente Calderone ed il ministro del Lavoro Sacconi per la costituzione delle commissioni di certificazioni. “Questo protocollo – spiega il ministro Sacconi - contribuirà anche a risolvere anticipatamente il contenzioso: perché quello esasperato al quale abbiamo assistito fino ad oggi, non produce né l'interesse del lavoratore, né quello dell'impresa. Le Commissioni di Certificazioni, infatti, saranno decisive per scongiurare quanto possibile il ricorso al magistrato”. Due volte l’anno a livello sia nazionale che regionale si terranno tavoli tecnici che esamineranno le problematiche operative connesse all’attività di vigilanza in materia di lavoro per individuare le possibili soluzioni e verificheranno i rapporti tra personale ispettivo ed i consulenti del lavoro. Il patto prevede anche da parte del ministero interventi ispettivi per contrastare l'abusivismo professionale e da parte del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro l’impegno ad esaminare sempre le opportunità per l'attivazione della procedura di interpello e l'attivazione di percorsi formativi congiunti. Sacconi ha poi chiesto ai consulenti di mettersi in gioco anche nell’ambito del collocamento: “abbiamo bisogno di tanti collocatori per uscire dall'idea sacrale di incontro tra offerta e domanda che non da più grandi risultati”.

Tra le tante proposte e richieste da parte dell’Ordine spicca il contrasto agli studi di settore, che partono in automatico se non c’è la congruità. In proposito, la presidente Marina Calderone dice: “Nascono vecchi e fotografano un'Italia che non esiste, il redditometro potrebbe essere lo strumento utile per stabilire quando ha senso procedere con l’accertamento”. Anche sull’Irap la richiesta è, tenendo conto del fatto che per motivi economici non si possa per ora eliminare, di agevolare il lavoro delle categorie deboli, come i lavoratori neoassunti, gli svantaggiati e quelli in cassa integrazione.

Una calorosa accoglienza è, infine, stata riservata al ministro Brunetta che ha aperto il suo intervento affermando: “Siete voi la vera elite intellettuale di questo Paese e voi siete l'Italia che ci piace, su cui fare affidamento e che ha fatto, durante la crisi, anche da consulente psicologico per lavoratori e imprese”.
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