25 maggio 2012. Nasce la Task force Cdl/Equitalia in soccorso dei contribuenti
Pubblicato il 31 maggio 2012
Su tutti, l’esempio delle cartelle per tributi già pagati o già oggetto di sentenza favorevole a seguito di contenzioso, dichiarate dagli imprenditori e segnalate dagli iscritti agli Ordini provinciali. Per i Consulenti del Lavoro, questa situazione critica, con altre ancora, sarà risolta in collaborazione con Equitalia, a vantaggio dei cittadini contribuenti e delle imprese.
E’ infatti nata una
task force, che non solo analizzerà quelle situazioni ma, anche, fornirà informazioni puntuali circa le novità che il Legislatore ha fissato sulla riscossione e permetterà il dialogo tra il Fisco e i cittadini e le imprese. L’intesa è stata raggiunta durante l’incontro, tenuto a Roma, tra i vertici di Equitalia e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro. Come per altre intese raggiunte in questi anni, anche l’ultima in ordine di tempo è ritenuta utile e concreta, specie se si considera il momento di difficoltà economica per i cittadini.
Un aspetto che qui interessa riportare di quanto sostengono i professionisti parte dell’accordo, è che
i provvedimenti sinora emanati in materia di rateizzazione dei pagamenti, che certamente potranno contribuire a migliorare le condizioni finanziarie delle imprese e dei cittadini,
hanno evidenziato come le maggiori criticità sono riconducibili invece agli aspetti operativi e metodologici spesso contestati dai loro iscritti.
Benché impegnati in prima linea aderendo ad ogni forma di lotta all'evasione, i Consulenti del Lavoro ritengono si debba evitare, particolarmente ora, che si creino
situazioni di conflitto sul territorio per erronee interpretazioni operative.
Dal lato loro,
i vertici di Equitalia hanno ricordato come all’origine, in particolare, delle cartelle vi sia sempre una richiesta degli enti creditori e che eventuali errori contenuti negli importi reclamati sono attribuibili a un difetto di comunicazione degli enti stessi. Per contrastare questi momenti, Equitalia aveva già varato una direttiva interna, offerta ai cittadini per chiedere la sospensione della riscossione delle cartelle errate presentando una semplice autodichiarazione insieme alla documentazione di supporto, come la ricevuta di un pagamento già effettuato o la sentenza del giudice.
Grazie alla collaborazione intervenuta oggi, anche i Consulenti del Lavoro potranno assistere più adeguatamente i loro clienti nello svolgimento di queste pratiche e, nel contempo, Equitalia si é impegnata a sollecitare le sedi territoriali alla diffusione e all'applicazione di tali strumenti.
La task force tra Consulenti del Lavoro ed Equitalia servirà pure, come preannunciato, ad informare in modo capillare tutti gli iscritti sulle numerose novità normative varate di recente dal Parlamento in materia di riscossione dei tributi e sulle opportunità di dialogo tra fisco e cittadini.
I Consulenti del lavoro, data l’opportunità di compensare i crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione, chiedono di diffondere sempre più questo istituto e assicurano che assisteranno le esigenze dei contribuenti concordando con Equitalia iniziative concrete per analizzare le criticità sul territorio nazionale.
SULLE COMPENSAZIONI
Per regolarizzare la posizione con il Fisco il contribuente può, a precise condizioni poste dalle legge, compensare debiti e crediti per imposte erariali (es. crediti Irpef, Ires, Iva).
Le novità introdotte dal 1° gennaio 2011 prevedono il divieto di compensazione tra crediti e debiti se esistono debiti iscritti a ruolo il cui termine di pagamento è scaduto, per imposte erariali e relativi accessori, di ammontare superiore a 1.500 euro (decreto legge 78/2010 e indicazioni Agenzia delle Entrate, tra cui la
circolare 13/E/2011).
Sopra 1.500 euro, quindi, i contribuenti dovranno prima estinguere eventuali debiti erariali iscritti a ruolo e scaduti, dopo di che potranno utilizzare il credito residuo in compensazione. Inoltre, sempre per effetto del dl 78/2010 (e del successivo decreto attuativo Mef del 10 febbraio 2011), il contribuente può pagare, anche parzialmente, le somme iscritte a ruolo per imposte erariali e i relativi oneri accessori (compresi gli aggi e le spese a favore dell’agente della riscossione), compensandole con i crediti relativi alle imposte erariali stesse. Per fare ciò, bisogna utilizzare il modello F24 Accise (codice tributo RUOL). Se il pagamento riguarda solo una parte delle somme dovute, il contribuente può presentare a Equitalia lo specifico modulo (si veda pdf sottostante), con cui dichiara l’avvenuto pagamento in compensazione tramite F24 accise e indica eventualmente a quale parte del debito erariale imputare il pagamento. In quest’ultimo caso la scelta dei debiti da compensare va effettuata entro 3 giorni dal conferimento della delega di pagamento, se il contribuente presenta il modello F24 Accise tramite banche, poste ed Entratel oppure, contestualmente, se il contribuente presenta l’F24 Accise agli sportelli dell’Agente della riscossione.
LINEA D’AZIONE
Poiché Equitalia è società di riscossione interamente a partecipazione pubblica che opera sulla base di disposizioni legislative che ne fissano costi e regole, intervenire sulle procedure di riscossione e sui costi per aggi, more, spese esecutive e quant’altro, è compito (e responsabilità) del Legislatore, che certamente deve proseguire la lotta all’evasione e il recupero del gettito, ma non può ignorare che una gran parte dei pagamenti contenuti nelle cartelle notificate, si riferiscono a contribuenti che hanno spontaneamente e regolarmente denunciato i propri redditi o il dovuto per contributi previdenziali.
E’ su questi contribuenti, che nulla hanno nascosto, né ostacolato nella riscossione delle somme, pur nella consapevolezza delle sanzioni e interessi dovuti nella fase di iscrizione a ruolo, che è dedicata l’intesa appena raggiunta. Si aggiungono azioni di recupero sproporzionate e invasive rispetto al debito richiesto. In attesa che il Legislatore intervenga, Consulenti del lavoro ed Equitalia hanno così deciso di affrontare assieme situazioni che talvolta riguardano solo alcune aree o alcuni contribuenti, ma a cui va la maggiore attenzione al fine di evitare che si diffondano.