Un "correttivo" all'anti-crisi per non sforare

Pubblicato il 29 luglio 2009

Il decreto anti-crisi n. 185, del 29 novembre 2008, é passato alla Camera con 285 voti favorevoli e 250 contrari ed è ora atteso al Senato della Repubblica, per l’approvazione definitiva. Le correzioni al provvedimento che contiene lo scudo fiscale, la mini riforma delle pensioni pubbliche e private e la regolarizzazione selettiva delle colf, chieste sino a ieri perfino dal Capo dello Stato, convoglieranno in un “decreto correttivo”. E’ novità dell’ultim’ora, dettata dalla decisione di maggioranza e Governo di correggere, sì, le norme più contestate della manovra ma non attraverso la via parlamentare, che avrebbe impegnato il Senato a ridosso della pausa estiva.

Sulla riforma della Corte dei conti, che è stata avversata dagli stessi magistrati contabili (in particolare le norme che limitano i poteri per l’avvio di un’indagine) il presidente Napolitano ha mosso i suoi maggiori rilievi.

Anche sulla “golden tax”, la tassa aurea di cui all'articolo 14 del decreto: le plusvalenze iscritte in bilancio derivanti dalla disponibilità di metalli preziosi non industriali da parte di società ed enti sono tassate separatamente dall’imponibile complessivo. Su esse viene applicata un’imposta sostitutiva del 6 per cento, entro l’importo massimo di 300 milioni di euro; la misura si applica anche sulla disponibilità in oro della Banca d’Italia, previo parere “non ostativo” della Banca centrale europea. Pare però certo che la “golden tax” non subirà cambiamenti, sebbene in una “opinione” pubblicata sul sito della Bce, a firma del presidente Jean-Claude Trichet, si dice che “il progetto pregiudica l’indipendenza finanziaria della Banca d’Italia, consentendo una diminuzione di risorse che non ha alcun rapporto con l’importo dei profitti realizzato dalla Banca d’Italia”.

Una modifica tra quelle richieste (dal ministro dell’Ambiente Prestigiacomo) interessa le autorizzazioni sull’impatto ambientale per i nuovi siti per produzione di energia, prima sottratte al dicastero, ora da ripristinare.

Altri interventi correttivi toccheranno pure, a sorpresa, lo scudo fiscale.

Il decreto correttivo sarà approvato al Consiglio dei ministri di venerdì. Da allora scatterà il countdown per i 60 giorni della conversione. Ma le Camere chiudono per le ferie d’agosto, così il tempo per l'esame e l'approvazione sarà davvero ridotto e, a settembre, 25 giorni cadenzeranno il termine di tutto l'iter legislativo.

Alessia Lupoi

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