Prosegue da parte del Governo l’azione di restyling del decreto anticrisi (Dl 78/2009), attraverso il maxiemendamento su cui viene posta la fiducia dopo non poche tensioni all’interno della maggioranza e tra lo stesso Esecutivo e il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
La fiducia viene richiesta su un testo che presenta molte variazioni rispetto alle modifiche approvate in Commissione. In particolare, salta la stretta sulle banche, che è stata ritenuta da Tremonti “in contrasto con gli standard internazionali e le norme europee”, e viene posto un freno dal presidente Fini anche ai due ritocchi riguardanti le reti di energia e gli studi di settore.
Così, alla fine, il nuovo pacchetto di correzioni, con nove modifiche di carattere formale e tre correzioni sostanziali, arriva in aula per la fiducia - che sarà votata oggi - mentre il via libera della Camera all’intero provvedimento anticrisi è atteso per l’inizio delle prossima settimana.
Dal testo del maxiemendamento emergono precisazioni anche per ciò che riguarda la cosiddetta Tremonti-ter: la misura che prevede la detassazione degli utili reinvestiti al fine di contribuire in maniera decisa al rilancio dell’economica. Le novità emerse in sede di presentazione dell’emendamento sono soprattutto due:
- le agevolazioni della Tremonti-ter si applicheranno solo all'acquisto di apparecchiature e macchinari nuovi;
- le agevolazioni decadono se gli strumenti acquisiti in regime di detassazione degli investimenti vengono ceduti ad aziende di Paesi extra-Ue.
Ma, ciò che più conta è che viene confermato l’emendamento che di fatto lega strettamente il beneficio al periodo d’imposta in cui sono effettuati gli investimenti. Così, una volta confermate le modifiche, l’agevolazione si applicherà solo per i versamenti a saldo e non per gli acconti d’imposta. Il meccanismo risulta nettamente semplificato dato che, stando così le cose, la detassazione riguarda i periodi d’imposta 2009 e 2010 e il calcolo del bonus avviene in modo autonomo. Quindi, per gli investimenti effettuati dopo l’entrata in vigore del decreto e fino al 31/12/2009 si beneficerà di una detassazione da far valere nella dichiarazione dei redditi 2009; mentre, nella dichiarazione dei redditi 2010 si produrranno gli effetti degli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 30 giugno del prossimo anno. Inoltre, verranno considerati tutti gli investimenti realizzati, ma non le cessioni, e non si esegue alcun confronto con il passato. Si stabilisce solo che il 50% dell’ammontare degli investimenti è l’importo della detassazione che spetta.
Il maxiemendamento al Dl n. 78/2009, presentato ieri, prevede anche altre importanti novità. In particolare, sale da 10mila a 15mila euro l’ammontare del credito Iva oltre il quale è necessario, per utilizzarlo ai fini di compensazione, il visto di conformità della dichiarazione. Inoltre, il visto di conformità per la compensazione dei crediti Iva non viene più circoscritto ai commercialisti e ai consulenti del lavoro, ma è esteso a tutti i soggetti ammessi al rilascio del “timbro” di conformità.
Roberta Moscioni
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