Se obiettivo del contratto d'opera è evitare la tassazione, va condannato al risarcimento del danno alla società cliente il professionista (nel caso di specie il commercialista) che in quel contratto si era impegnato a riorganizzare il gruppo societario in regime di esenzione, ed invece l'operazione è risultata tutt'altro che fiscalmente neutra, tutt'altro che in esenzione di imposta.
Egli è tenuto a risarcire il cagionato in misura pari agli oneri fiscali corrisposti dalla società (nel caso di specie una Spa) e restituire l'acconto ricevuto al conferimento del suo incarico. Colpa l'inadempienza. Così una sentenza di Cassazione, la n. 15107, depositata in cancelleria il 22 luglio 2016.
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